mercoledì 14 marzo 2007

Cari Amici,


         oggi è stato distribuito in carcere l'ultimo numero di carteBollate, quello che voi avete già ricevuto via email la settimana scorsa. Sono quindi  iniziate le riunioni di redazione per il prossimo numero, che sarà dedicato al tema:'Qualità della vita dietro le sbarre' con riferimento agli aspetti sanitari, economici, sportivi e dell'intrattenimento culturale. Vi segnalo che il carcere di Bollate non è una landa incolta nell'hinterland milanese, anzi. Lunedì 19 marzo alle 18.00 l'orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi terrà a Bollate un concerto  con il seguente programma: Wolfgang Amadeus Mozart, la sonata in Do minore opera K.388 e Giochino Rossini, una serie di brani da Il barbiere di Siviglia. Forse la Gazza Ladra o l'opera KV 384 il Ratto del Serraglio  (per altro degli stessi autori) avrebbero esercitato un maggiore appeal presso il folto pubblico dei reclusi che per l'occasione affollerà il teatro del carcere, ma siamo certi che non mancheranno gli applausi.  Beh, prendiamo il mondo del carcere con un pò di humor, vi assicuro che dietro le sbarre se ne avverte un incredibile bisogno.


               Arrivederci


 


                                              Il Direttore

2 commenti:

  1. caro Direttore, credo che un po' di sano humor possa sempre avere una notevole valenza ed a questo proposito volevo domandarti com'è stata accolta - se è stata trasmessa - una trasmissione, Belli dentro, che dietro l'apparente comicità sapeva fornire alcuni spunti di riflessione e, a mio parere, ha sempre provato a mettere in evidenza il carattere di grande umanità dei suoi protagonisti. Grazie della tua attenzione

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  2. Caro Direttore,



    senza risultare cinica o superficiale, penso che il carcere sia un'istituzione che genera simpatia e, credo, abbia ispirato grandi scrittori e umoristi. Pensiamo a Totò con la sua divisa a righe o alla divertente "palla al piede" ormai entrata nel linguaggio comune. Come ha bene detto il commento precedente Belli dentro esaspera molti dei luoghi comuni e delle situazioni di cui noi, Brutti fuori, per abitudine, per scarsa attenzione, per noia quotidiana, non siamo più abituati a vedere, di cui non sappiamo più stupirci. Siamo saturi di tutto e, forse, questo ci priva della gioia di apprezzare l'umorismo schietto, semplice. In carcere ci si riappropria di se stessi e si impara a ridere delle idiosincrasie che ci abitano.

    Leggendo CarteBollate ho scoperto, al di là delle drammatiche problematiche che interessano la giustizia e i suoi percorsi, un mondo. Questo "mondo" deve trovare spazione per l'umorismo, per il riso che ti allarga il cuore e solleva lo spirito.

    Grazie Direttore, un saluto alla Redazione.

    gabriella







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