giovedì 12 aprile 2007


Cari  Amici


 


un detenuto ci ha mandato le sue esperienze:


 


LA "PASIONARIA" FLOREALE



 


 



No, la signora di cui scrivo non è Dolores Ibarruri, dirigente comunista spagnola di tanti anni fa, anche se le assomiglia ideologicamente parlando. Si tratta de "la pasionaria" florovivaista di Bollate: il suo nome é  Susanna. Come Dolores questa signora fa un richiamo alle forze politiche per la ricostruzione del florovivaismo della Seconda Casa di Reclusione di Bollate, trascurato e abbandonato da una cooperativa sociale, la 120, sparita nelle nebbie della Padania.


Susanna "la pasionaria verde" si è mossa con molta grinta e impegno per rilanciare il settore, facendo suo il motto: "Antes morir de pie que vivir de rodillas"n (meglio morire in piedi che vivere in ginocchio). La signora ha convocato i lavoranti detenuti del settore, sia i neo assunti che quelli già attivi da tempo, e ha impartito le nuove direttive. Lavoro duro, impegno, teoria e approfondimento sono i requisiti base per essere inseriti nella cooperativa sociale che nascerà, prevede la signora, dopo l’estate; i lavoranti sono tutti in prova e quelli che non producono o non si impegnano non verranno inseriti nella costituenda cooperativa: "no pasaràn" (non passeranno) è la parola d'ordine della Passionaria Verde.. Presto si riuniranno tutti per guardarsi in faccia, tracciare un bilancio e poi avanti con i progetti e il lavoro per un vivaio di qualità.


Ma qual é la carriera culturale e operativa di questa signora che ha idee chiare e non mostra tentennamenti? 55 anni, milanese, una laurea in storia, ex docente universitaria, Susanna ha vissuto il ’68 come attivista comunista. Vanta infatti trascorsi nella Cigl, ha lavorato per l’archivio storico, ha trascorso lunghi periodi in Francia. Insomma, é persona di cultura e ha esperienze nel settore florovivaistico. Qui a Bollate Susanna vuole "allevare" e formare una generazione di giardinieri.


Il suo essere di sinistra le consente una visione meno moralistica della realtà carceraria per cui lei considera i detenuti come persone che lavorano e non si pone altre limitazioni: il suo progetto prevede che anche quando ha finito la pena il detenuto può continuare a lavorare per la cooperativa, se lo vuole. In caso contrario l'ex detenuto avrà un mestiere spendibile all'esterno. Finalmente!


La signora ha anche grandi progetti per le zone di Bollate all'esterno delle serre: negli spazi verdi del carcere, nelle aiuole intorno al negozio e nei parcheggi, vuole creare il 'giardino didattico' con piante rare: ci saranno rose antiche, ortensie, essenze aromatiche, erbacee perenni, piante da ombra, arbusti mediterranei ecc. Qui insieme ad altri massimi esperti suoi collaboratori e al socio Massimo Jacopetti Susanna terrà i corsi di giardinaggio ecologico per privati creando un collegamento con la scuola agraria di Monza.


La Pasionaria Verde ci parla di rispetto della natura, di cultura ecologica, di cult-sociale, di know-how, di target, di redditività, di diversità, ma anche di profitti; non viene qui a propinarci le solite chiacchiere finto buoniste che si perdono nelle nebbie. Susanna parla di mercato, di lavoro fatto seriamente, di sacrifici per inserirsi in un settore nel quale bisogna proporre prodotti ottimi e bisogna saperlo fare meglio degli altri, dove non vi è spazio per il vittimismo ed é richiesta la massima efficienza. Se tutto procederà nel verso giusto, cosa che ci auguriamo vivamente, presto non bisognerà più andare al Vivaio Peyron a Torino per acquistare rose antiche, clematidi e ortensie. Basterà venire a Bollate



Franco Palazzesi



 


 


3 commenti:

  1. Caro utente anonimo, leggendo il suo volgare commento mi è tornata alla mente la frase: "La bellezza è negli occhi di chi guarda".

    Superfluo domandarsi cosa ci sia nei suoi.

    gabriella

    RispondiElimina

Stai per commentare il mio articolo, grazie. Ricorda che i commenti sono moderati e il tuo sarà pubblicato soltanto dopo l'approvazione. Gianfranco