domenica 30 maggio 2010

Una storia di oggi/4

 


 


Vi chiederete; ma quando hai aperto il conto a Chiasso quali erano le tue intenzioni? All'inizio pensavo di poter disporre di un gruzzolo non  controllabile da mia moglie (contraria al gioco d'azzardo) per alimentare la mia passione segreta. Per un pò questa fu la ragione vera del conto estero. Poi la passione del gioco finì e a quel punto il conto restò inattivo per qualche anno, c'erano si e no 50 milioni di lire. Quei soldi oltre frontiera mi servivano anche per il mio lavoro: in Bosnia, in Medio Oriente, in America Latina non  si lavora senza bakshish, senza bustarelle, pot de vin, schmier geld, kickbacks e così via. Ne feci ampio uso senza mai mettermi in tasca una sola lira.


Un bel giorno mi chiamò il direttore della banca svizzera e dopo avermi fatto notare l'inanità del conto mi disse:'Venga a trovarmi a Chiasso, ho una proposta da farle'. La proposta era Nick, un pugliese emigrato in Svizzera, ex trader della Bache, che si specializzato in obbligazioni 'distressed' cioè fuse, sballate. Si compravano a poco, rendevano molto ma potevano anche trasformarsi in carta straccia. Nick comprava e vendeva titoli argentini, brasiliani, russi, cileni, il rischio era la sua passione, identica alla mia di fronte alla roulette. Nick aveva un solo difetto: era un fascista storico, un destro alla Storace. Una volta mi chiamò da El Alamein, mi disse che piangeva di fronte al sacrario dei caduti italiani. Io, marxista storico, lo chiamai da Santa Clara e gli dissi che piangevo di fronte al mausoleo del Che. Le telefonate finivano con serie di Vaffa c he però non intaccavano la stima reciproca. Nick manovrò bene i soldi che gli avevo affidato: in 10 anni i 5 milioni che gli avevo dato erano diventati 180, senza mai rischiare. Quando la Amro venne venduta alla HSBC Nick si mise in proprio, mi chiese di andare con lui ma io me ne rimasi dov 'ero. Sono un abitudinario.  Così persi un'occasione poer non entrare nel girone dei dannati


segue


 

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