sabato 5 giugno 2010

Ungheria

Cari Amici,


         apro il giornale questa mattina a Mont St. Michel e leggo dei fatti di Ungheria, simili a quelli della Grecia (conto taroccati dai governi che se ne sono andati e rivelazioni dei subentranti politici), e della nuova debacle dell'euro. Anche questa volta la tegola è arrivata di venerdì, proprio come i downgrading di Fitch e soci. Il venerdì pomeriggio è un'occasione ottima per colpire, l'attenzione degli operatori è minore, qualcuno pensa al fine settimana, altri hanno già abbandonato l'ufficio, nella City di Londra dopo nle 14 ci sono i pub pieni. . Che dire, la speculazione non attende che il venerdì per colpire. Poi lunedì si riparte, ma i livelli toccati venerdì scorso dall'euro, sotto quota 1,20, verranno inseriti nei diagrammi dei graficisti e saranno la base per tutte le nuove speculazioni. Se poi un membro influente del governo francese fa capire che a Parigi la parità euro-dollaro non dispiace, allora attendiamoci il si salvi chi può cioè euro-dollaro alla pari. Pagheremo più per il petrolio e per le merci importate dalla Cina e dall'India, forse esporteremo di più, ma solo i prodotti9 che le aziende europee producono all'estero. Insomma, tempi grami. E nessuno si muove


Un caro saluto


                              Gianfranco.

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