lunedì 18 ottobre 2010

A macchia d'olio

Cari Amici,


   come era prevedibile si sta allargando a macchia d'olio la protesta degli europei che non accettano il rigore voluto dai governi e dalla Banca Centrale per ridurre la spesa sociale. Passata l'estate si avvertono ora i segni dei tagli  che mettono in affanno la struttura dei servizi pubblici, dai trasporti alla sanità alle pensioni. Dopo Grecia e Spagna ora è la volta di Francia, Italia e Belgio. Tengono però Germania e Gran Bretagna, forse perchè lì si avverte meno la crisi o forse perchè c'è più rispetto per le scelte del governo.

  I Leit motiv della protesta sono due: perchè deve pagare il popolo per le bizze dei banchieri e perchè si perdono posti di lavoro per darli alla Cina? In sostanza si favoriscono banchieri, speculatori e imprenditori, mentre la classe politica non si espone più di tanto.

  Che accadrà dunque? Il futuro è incerto, la classe politica non sa far altro che imporre i diktat di Francoforte senza avere idee proprie. Basterà che un Masaniello qualsiasi di qualche paese europeo si inventi una nuova parola d'ordine, che so: bando ai prodotti cinesi oppure fuiro gli extracomunitari che tolgano il lavoro agli europei per scatenare gli istinti meno nobili della base. La violenza è già nell'aria, la si respira ovunque e cresce la tentazione della soluzione forte.


Un caro saluto e un buon avvio di settimana

                                              Gianfranco

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