domenica 7 novembre 2010

a Laura

Cari Amici,



   il padre di Laura, un'amica assidua lettrice del blog, ci ha lasciato dopo mesi di agonia. Le sono vicino e le dico che suo padre non ci ha lasciato, credo sia ancora qui legato alla vita che ha amato tanto, a sua figlia e ai suoi interessi terreni.

  Ti sono vicino Laura, e credo lo siano gli altri amici del blog.



       Un caro saluto

                                                                Gianfranco

2 commenti:

  1. per  Laura, con affetto e vicinanza:



     “Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato, in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero, o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere, sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, sul quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita”.



    Da ‘Fahrenheit 451’ di Ray Bradbury



    gabriella

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  2. Caro Gianfranco e cara Gabriella vi scrivo da una valle di lacrime e vi ringrazio per le belle parole e la partecipazione:cara Gabriella il brano che mi hai mandato è bellissimo e mio padre Guido è stato generoso e tenero giardiniere dei suoi tre figli e delle sue quattro mogli!

    Grazie ancora,un abbraccio ,Laura

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