Cari Amici,
bombe, bombe: quelle anarchiche, quelle contro la Lega, gli attentati vero o fasulli contro politici, giornalisti e imprenditori. Nulla di nuovo per chi, come me, ha vissuto gli anni di piombo, rivedo gli stessi sintomi, le stesse modalità e gli stesso obiettivi della strategia della tensione. Comprendo però la reazione spaventata di chi si trova a vivere un fenomeno nuovo. Ancora non sappiamo chi ha messo le bombe in Piazza Fontana, sull'Italicus, a Brescia, a Bologna, e già si prospetta una nuova stagione. In Italia ogni qual volta compare una crisi politica seria, quale l'ingresso del PCI a sostegno della DC negli anni '70, oppure la fine della prima Repubblica negli anni '90, tornano immancabili le bombe. Il loro obiettivo è chiaro: intimorire la pubblica opinione costringendola a chiedere provvedimenti restrittivi della libertà e spingere il governo a destra.
Vi chiederete: già abbiamo un governo di destra. E' vero, ma si tratta di un governo debole, vacillante, appeso a pochi voti. E' indubbio che una crisi di ordine pubblico alla vigilia delle elezioni spingerebbe gli elettori a cercare l'uomo della provvidenza. Poi, vedrete, le bombe spariranno, come per incanto.
Un caro saluto
Gianfranco
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