mercoledì 9 febbraio 2011

Ouch,,,,,,,che botta


Cari Amici,





ieri il mio amico ha subito una dura botta. Sì, sto parlando del mio amico implicato nella lista Falciani, l'elenco degli italiani risultati titolari di conti presso la Hong Kong Shangai Bank della Svizzera. Invitato dalle Fiamme Gialle a discutere dell'argomento il mio amico, che da mesi vive in angoscia per questa vicenda, aveva di fronte a se due possibilità: o negare tutto, dicendo che i dati presentatigli da due gentili e preparati componenti della GDF, dati per altro non su carta intestata, potevano essere stati fabbricati ad arte, poteva sostenere che ci volevano ben altre prove, se poi queste esistevano ed erano ufficiali, prima di incastrarlo per un illecito amministrativo. Oppure poteva ammettere le proprie responsabilità. Il mio amico ha optato per la seconda soluzione e ora attende l'esito degli eventi, che si evolveranno verso una pesante sanzione pecuniaria.

  Ho pensato e ripensato parecchio a questa vicenda, dalla quale emerge un dato innegabile: lo Stato di diritto, quello che emana leggi per quidare e tutelare e punire i cittadini, nel caso Falciani utilizza i proventi di un furto (Falciani ha rubato i dati della banca svizzera e poi li ha girati, o venduti, ai francesi, che a loro volta li hanno passati agli italiani) per tutelare i propri interessi. In sostanza lo Stato italiano commette un reato penale, la ricettazione, reato previsto dall'articolo 648 del codice penale e punibile con carcere e multa. Così facendo lo Stato di diritto diventa complice di un ladro per perseguire l'illecito amministrativo di un proprio cittadino. Ho ragione, ho torto? In ogni caso: Quis custodiet custodes?  Gradirei un vostroi commento.

Credo che su questo aspetto della vicenda Falciani in futuro ne vedremo delle belle, non tanto in Italia, la patria del diritto, bensì in altri paesi dove i cittadini godono di differenti garanzie.

Un caro saluto

                             Gianfranco



 


1 commento:

  1. Caro Gianfranco,



    bentornato. Bene ha fatto il tuo amico ad ammettere le sue responsabilità dinanzi alla GdF. Penso che il vizio procedurale non faccia venire meno il reato, che rimane, comunque.

    L'iniziativa della GdF e le conseguenti inchieste della magistratura non puniscono solo il reo che ha commesso il fatto, ma tutelano la collettività.

    Trovo giuste le garanzie a tutela del reo, il rispetto del codice nel perseguire i reati, ma chi ripaga i cittadini della frode?

    Ritengo che, fondamentalmente, sia un problema di cultura, come dice Gherardo Colombo, di educazione alla legalità.

    ciao, gabriella

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