giovedì 3 marzo 2011

John Keynes


Cari Amici,



i segnali sono chiari: in Occidente l'inflazione è ripartita, causa l'aumento dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari che sono spinti al rialzo sia dalla domanda dei paesi emergenti che dalla speculazione. Tra breve le banche centrali prenderanno i provvedimenti del caso, cioè alzeranno i tassi di interesse. Il fatto è che nel frattempo l'occupazione non è partita, anzi, nell'Europa dei Piigs si continuano a perdere posti di lavoro. Un giovane su tre è senza lavoro.  Alzare i tassi in questa situazione equivale, in termini medici, praticare salassi ad un paziente esangue: avremo  inflazione e ristagno economico, la tanto temuta 'stagflation', come già si sperimentò in Occidente alla fine degli anni '70. 

 Che fare? Essere prudenti, come al solito. Se avete bisogno di soldi indebitatevi a tasso fisso, se avete soldi investite a tasso variabile. In ogni caso l'inflazione funziona come un enorme aspirapolvere che succhia quattrini dal basso e li concentra in alto: i poveri diventano ancora più poveri, i ricchi aumentano il loro bvenessere. Purtroppo non vedo all'orizzonte teste fini in grado di trovare soluzioni innovative, manca il Keynes degli anni '30.



Un caro saluto

                                                                                                Gianfranco

 


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