Cari Amici,
non so se avere letto oggi sul Corriere della Lista Falciani, contenente i nomi dei 7.000 esportatori italiani di capitali presso la HSBC di Ginevra: ebbene, un tribunale italiano l'ha ritenuta prova non valida ai fini di incastrare i clienti della banca, perchè ottenuta illecitamente, essendo la lista frutto di un furto perpetrato dal Falciani presso i comupter della Hsbc.
Il Tribunale ha ordinato che il documento deve essere distrutto e che non ne deve essere fatto alcun uso.
Due anni fa un mio caro amico si trovò incastrato nella vicenda e ne ebbe molto a patire. Il 9 febbraio scrissi un post su questo argomento dal titolo
OUCH... CHE BOTTA
scusatemi, ma ve ne ripropongo il testo
Ho pensato e ripensato parecchio a questa vicenda, dalla quale emerge un dato innegabile: lo Stato di diritto, quello che emana leggi per quidare e tutelare e punire i cittadini, nel caso Falciani utilizza i proventi di un furto (Falciani ha rubato i dati della banca svizzera e poi li ha girati, o venduti, ai francesi, che a loro volta li hanno passati agli italiani) per tutelare i propri interessi. In sostanza lo Stato italiano commette un reato penale, la ricettazione, reato previsto dall'articolo 648 del codice penale e punibile con carcere e multa. Con la lista Falciani lo Stato di diritto diventa complice di un ladro per perseguire l'illecito amministrativo di un proprio cittadino. Ho ragione, ho torto? In ogni caso: Quis custodiet custodes?
Credo che su questo aspetto della vicenda Falciani in futuro ne vedremo delle belle, non tanto in Italia, la patria del diritto, bensì in altri paesi dove i cittadini godono di differenti garanzie.
Gianfranco
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