venerdì 21 ottobre 2011

Passione


Cari Amici,



week end di passione per l'Europa? Forse. Forse una decisione verrà presa domeica, forse mercoledì, forse ai primi di novembre, forse mai.

Oggetto del contendere: il Fondo salvastati, che dispone di 440 miliardi nominali e di 300 effettivi, e il suo utilizzo. La Francia vorrebbe che il Fondo venisse impiegato per salvare le banche europee (soprattutto quelle francesi) impiombate da obbligazioni dei paesi in  crisi, i Piigs, per 500 miliardi. Poichè 300 miliardi non bastano, Parigi vorrebbe che tale somma venisse aumentata a 1.000 miliardi (chi dice 2.000). E chi è pronto a questi esborso? I cinesi, gli americani, Babbo Natale? Noi europei, dice Sarkozy,  con un benonoto strumento finanziario,  all'effetto leva. Grazie ai 300 miliardi disponibili il Fondo emetterà eurobonds pari a 3-4 volte l'importo esistente, con cui acquistare Btp, Bonos, Sirtaki bonds, etc. In pratica, il Fondo diventa una sorta di banca che crea carta, quindi debiti, per pagare altri debiti.

Questa manovra genera inflazione, e ovviamente non piace ai tedeschi  che hanno ancora i ricordi di Weimar. Oltretutto, in base agli accordi sull'euro, la Germania non può utilizzare lo strumento della leva, prima deve cambiare   la propria  cosrituzione. Berlino dovrebbe modificare con un referendum il trattato di ammissione all'euro, una soluzione che non ha nessuna chance di riuscita in Germania di questi tempi.

Berlino propone che il Fondo salvastati diventi una sorta di polizza di assicurazione, in grado di coprire il 20 per cento dell'ìimporto dei titoli di nuova emissione da parte dei Piigs. In sostanza, chi acquista Btp italiani di nuova emissione avrà la garanzia di rivedere almeno il 20 per cento del valore. Già, e quelli già in circolazione,quando usciranno i nuovi,  perderanno almeno il 30 pedr cento del loro valore, un disastro.

Questo il dilemma, di non facile soluzione. Ecco perchè come via d'uscita Parigi e Berlino starebbero stampando marchi e franchi per uscire dall'euro in mancanza di un accordo.  Siamo davvedro alla frutta.



Un caro saluto e un buon fine settimana



                             Gianfranco


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