domenica 20 novembre 2011

Cassandre


Cari Amici,



la schiera degli euroscettici, alla quale io appartengo, annovera tra i suoi adepti personaggi di ogni genere, soprattutto esperti di fatti economici e storici, Oggi ne cito uno, Bernard Connolly, ecoomista inglese che lavorò presso la Commissione Europea di Bruxelles e scrisse nel 2005 un libro 'Il cuore marcio dell'Europa' nel quale espose i suoi dubbi sulla costruzione dell'euro. Ne cito un dettaglio: 'l'Italia si trova, tecnicamente nella stessa situazione del '92, non può reggere un euro così forte. Per recuperare un po' di competitività, dovrebbe sperare in una svalutazione del 20% della moneta unica, insomma, il ritorno alla sostanziale parità con il dollaro. Ipotesi del tutto improbabile. Quindi? Quindi restare nella moneta unica sarà sempre più costoso e penoso, anche politicamente'.

Il libro prevede che 'Berlusconi cercherà di cavalcare, nella prossima campagna elettorale, i guai dell'euro, ma non potrà arrivare al punto di chiedere l'uscita dell'Italia perché l'ipotesi non trova consenso nell'opinione pubblica italiana, anche se verrebbe vista come una sorta di liberazione dalla Germania e dal nocciolo duro dell'Eurolandia costretti a un take-over dell'immenso debito italiano che secondo il rapporto, è destinato a crescere ancora'.

Il testo risale al 2005 e  prevede la crisi in corso. Poi nel marzo 2010 scoppia il caso della Grecia e la situazione si avvita su se stessa fino agli sviluppi attuale. Inutile aggiungere che Connolly fu cacciato dalla Commissione e trovò riparo, fama  e soldi negli Stati Uniti presso la società AIG.



Un caro saluto e un buon avvio di settimana



                              Gianfranco

 


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