martedì 20 marzo 2012

Dopo Atene, Lisbona?

Cari Amici,
nonostante le continue rassicurazioni del governo di Lisbona sulla solidità dei conti pubblici (l'ultima è di ieri)  fonti informate mi dicono che entro breve tempo, da uno a tre mesi, il Portogallo potrebbe seguire l'esempio della Grecia ed avviare la procedura di un 'default' ordinato. Lisbona chiederebbe le stesse condizioni ottenute da Atene: taglio di 54 per cento del valore facciale del proprio debito verso i creditori privati (in realtà 75 per cento), negoziati per i creditori pubblici (Bce, FMI e Stati) nonchè un nuovo prestito nell'ordine di 60-70 miliardi.
Il default ordinato del Portogallo getta dubbi su come Unione Europea e Fondo Monetario hanno gestito la crisi debitoria. Il Portogallo è stato infatti il paese che meglio di altri ha applicato le ricette dell'austerità, delle privatizzazioni, dei tagli alla spesa pubblica. Eppure non si salva.
Vuol forse dire  che le ricette sono sbagliate e che bisogna cambiarle?
Un caro saluto

Gianfranco

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