giovedì 26 aprile 2012

Viva le armi (dicono i corrotti)

Cari Amici,
non mi meraviglio delle tangenti legate a forniture militari. Qualcuno tra voi si ricorda dello scandalo  Lockheed? Negli anni '70 la casa americana corruppe principi olandesi, generali giapponesi e politici italiani pur di vendere i suoi C130. E la svedese Bofors (cannoni) era nota come la Dispensiera per le stecche pagate agli indiani. Ma anche la francese Dassault e la belga FN non scherzavano (e non scherzano) in proposito. Per non parlare degli americani: però le loro aziende esportatrici dichiarano le tangenti pagate con un modello speciale inserito nelle pieghe dei bilanci. Per concludere, da sempre ferro, petrolio e armi sono le chiavi del commercio internazionale e della corruzione ad essa legata. L'Italia, quinta nazione mondiale per l'export di armi, deve per forza pagare i politici corrotti dei Paesi acquirenti, altrimenti non vende. In questo caso, però, è grave che Finmeccanica abbia pagato anche i politici nazionali.
Una vera nefandezza nel più nefando degli ambienti.
Un caro saluto

Gianfranco

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