lunedì 12 novembre 2012

Debito

Cari Amici,
«Dalla metà del 2011 ad oggi la quota del debito pubblico in mano ad operatori esteri è scesa dal 51 al 35%», ha detto Maria Cannata, il direttore generale per il Debito. Sin qui la notizia, ma quali sono gli effetti di questo trend che in un solo anno ha visto ridurre la presenza estera?

Se consideriamo il bicchiere mezzo pieno, allora il trend è positivo: più saremo padroni del nostro debito meglio sapremo che farne. I giapponesi hanno un debito pari al 230 per cento del Pil (contro il nostro 126) però è tutto nelle loro mani e ci convivono, senza dover rendere conto al alcuno. Potrebbero essere prese misure dei contenimento, di riduzione forzosa, di consolidamento, etc.

Se consideriamo il bicchiere mezzo vuoto, allora diciamo che sono state le banche italiane a sostituirsi agli investitori esteri nel possesso del debito pubblico nazionale. Per cui, di fatto, le banche sono state nazionalizzate, come lo erano fino a qualche anno fa. È un male? 
È un bene? Dipende: se le banche saltano lo Stato dovrà salvarle, a spese della collettività.
Un caro saluto

Gianfranco

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